
Carlotta ha bussato alla porta del mio studio con le lacrime agli occhi, la cefalea la stava accompagnando da tempo e durante l’ennesima crisi ha deciso di cercare una via diversa per affrontare questo problema.
Il primo approccio è stato quasi di “pronto soccorso”, ovvero utilizzare riflessologia plantare per rilassare il più possibile e intervenire anche sulla muscolatura o quelle parti del corpo che risultavano colpite in modo riflesso.
Dopo alcune sedute in cui Carlotta ha potuto beneficiare di minimi risultati positivi, ha però deciso di aprirsi e raccontare aspetti della sua vita che non riusciva in passato a svelare.
Le pesano le critiche della madre, cerca di assecondare le aspettative dei genitori ma così soffoca i suoi desideri e alimenta il mal di testa. Ammutolisce quando la madre le dice che si comporta senza testa, e piange in solitudine.
Abbiamo quindi deciso di lavorare sulle emozioni, lasciarle fuoriuscire e farsi trasportare; dare spazio all’istinto e non farsi soffocare dal riferimento materno.
Carlotta sta facendo un grande lavoro su se stessa, la cefalea incomincia a ridurre i suoi effetti e con riflessologia la stiamo accompagnando verso una nuova fase della sua vita.