Nella cistite ad essere colpita è la vescica che ha il compito di accogliere l’urina, liquido che deriva da una complessa opera di filtrazione del plasma da parte dei reni.
La tradizione considera l’urina un sangue che ha perso luce e calore, ovvero l’elemento fuoco.
Nella cistite, dove compare però il bruciore, l’urina acquisisce un valore simbolico particolare, diventa “acqua di fuoco”, come se si volesse liberare della materia che scotta.
Scottano le emozioni e desideri che vengono considerati inaccettabili, spesso legati alla sessualità, vissuta in modo colpevole. Il continuo bisogno di urinare non è altro che l’espressione di un conflitto: cedere o resistere al desiderio.
Spesso il manifestarsi della cistite è un modo inconscio per impedire un’appagante vita sessuale.
Rapporti conflittuali, rancori sopiti, trovano la loro espressione nel rifiuto di fare l’amore.
E’ necessario spegnere questo fuoco per far ardere nuovamente l’amore verso l’altra persona.